Italicum

 

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Lunedì 4 maggio 2015 il Parlamento ha approvato la nuova legge elettorale, il cosiddetto Italicum. Capire come funziona non è semplicissimo. L’idea ripetuta più volte dai suoi supporter è che sarà finalmente possibile, a urne aperte, aver subito chiaro chi ha vinto la competizione elettorale e potrà quindi governare. Giusto.

Si devono aggiungere però due dettagli importanti. L’idea del “vincitore chiaro e subito” aveva ispirato sia il Mattarellum nel 1993 sia il Porcellum nel 2005. Allora però, sia pure con molti cespugli, il sistema politico italiano stava assumendo o aveva già assunto un profilo tipicamente bipolare. E sia il Mattarellum sia poi il Porcellum (peraltro dichiarato incostituzionale dalla Consulta) avevano iniziato a fare bene il loro “mestiere”. Il “problema” è sorto con le politiche del 2013, quando l’Italia da “bipolare” è diventata uno strano mostro “tripolare”. Un paese, cioè, con tre grandi minoranze – Pd, Popolo della Libertà-Forza Italia, M5S – difficilmente aggregabili in una forza coerente di governo. Da qui – ed è il primo dettaglio – la necessità di escogitare un nuovo sistema elettorale in grado di superare lo stallo.

Il secondo dettaglio è di natura istituzionale. L’Italicum potrà infatti produrre il “vincitore chiaro e subito” se, e solo se, verrà portato a termine l’iter di riforma del Senato. Vale a dire, se non ci sarà più una seconda Camera elettiva che – come è avvenuto sia col Mattarellum sia col Porcellum – rappresenti in modo diverso dalla Camera dei Deputati le forze politiche del paese. E’ proprio sulla diversa composizione di Camera e Senato, infatti, che si è arenata la governabilità del sistema politico italiano negli ultimi 20 anni.

D’altra parte… se il Senato fosse la semplice fotocopia della Camera dei Deputati, semplicemente non avrebbe senso. Come uscirne? Da qui l’idea di depotenziarlo radicalmente abolendolo in quanto organo elettivo. Con tutte le conseguenze che questo può avere sull’equilibrio tra i poteri dello Stato.

In breve: senza la riforma del Senato, l’Italicum non produrrà affatto il “vincitore chiaro e subito”. E’ per questa ragione che il Legislatore ha fissato al luglio del 2016 l’entrata in vigore della nuova legge elettorale. Per allora, è la sua speranza, anche la nuova legge costituzionale sul Senato sarà finalmente in vigore.

Ma è ancora tutto da vedere.

Intanto è bene comprendere come funziona l’Italicum. Segnalo di seguito una serie di link utili

Dal sito della Camera dei Deputati
Da Repubblica
Da La Stampa

Intervista con Stefano Ceccanti (Huffingtonpost)
Il commento di Angelo Panebianco sul Corriere
Il commento di Gianfranco Pasquino su QN
Il commento di Augusto Barbera su Repubblica

La proposta di Zagrebelski (da Il fatto quotidiano) 1
La proposta di Zagrebelski (da Il fatto quotidiano) 2