La crisi migratoria in Europa

Il fenomeno delle grandi migrazioni internazionali costituisce una delle più drammatiche e complesse questioni del nostro tempo. Esso disegna con molta chiarezza la mappa delle crescenti diseguaglianze che separano e al tempo stesso connettono, nell’era globale, il «Sud» e il «Nord» del mondo: da un lato, gli inferni della miseria, della disperazione e della guerra, dai quali, sempre più spesso, non si può che fuggire; dall’altro, le cittadelle dello sviluppo, del benessere e della pace, che si sentono sempre più assediate e disorientate.

Il fenomeno è ormai da diversi decenni al centro dell’atten­zio­ne e delle preoccupazioni dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, compresa ovviamente l’Italia. Negli ultimi mesi, tuttavia, esso ha assunto i caratteri di una vera e propria emergenza con l’arrivo in Europa, soprattutto dal Medioriente e dal Nord Africa, di decine di migliaia di «migranti» e di «rifugiati» in fuga da guerre sanguinose, da dittature efferate e/o da una miseria senza speranza.

I dati sull’effettiva consistenza di questi «arrivi» più recenti sono ancora provvisori e approssimativi. Molti osservatori ritengono, però, che sia in atto una «crisi migratoria» destinata a durare per anni e ad avere conseguenze strutturali sugli equilibri demografici, economici, sociali e politici del Vecchio Continente.

 

CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO QUI
zanichelli_aula_logo